"Sono l’ultimo socio fondatore dell’alleanza berlusconiana rimasto ancora vicino a Silvio, che è stato abbandonato da tutti gli alleati e da tutti i coordinatori di Forza Italia se qualche volta alzo la voce è perché ho dalla mia 26anni di lealtà e coerenza nella convinzione che Berlusconi sia stato il più degno e provvidenziale erede del ruolo politico della Dc nel nostro paese. Parlare di Dc e Berlusconi significa citare un metodo di governo, una capacità di rapporto con il paese che a destra non vedo più". Lo afferma Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Dc e vicepresidente del gruppo di Fi alla Camera, in una intervista al quotidiano "Il Dubbio".
"Posso capire la Meloni perché ha realizzato un capolavoro riportando la destra italiana alle percentuali di An, riconsacrando una storia decaduta e la considero il più capace dirigente politico che abbia oggi l’Italia. Salvini, erede di un partito di centro e antifascista, è ora apparentato con la Le Pen. Non posso dire di riconoscermi nel salvinismo"."Per il futuro, conclude Rotondi, mi batterò per una legge elettorale proporzionale e un grande centro. A quel punto avremmo una sinistra, una destra e un centro che deve avere la sua autonomia. La Dc è viva, non è morta".
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