Sulla presunta superiorità morale di una certa sinistra che conosce come metodo di lotta politica l'insulto a chi la pensa diversamente dal politicamente corretto, quindi come loro, riceviamo da Raffaele Bruno, segretario nazionale del Movimento Idea Sociale un articolo che pubblichiamo integralmente
Su sessismo, razzismo, classismo e omofobia, la sinistra brilla di luce e innocenza. Quindi sovrastano, disprezzano, rileggiamo, una destra cronicamente brutta, sporca e cattiva. Così dagli sfottò a Brunetta e a Melania Trump, fino agli insulti alla Meloni e al Cavaliere, la sinistra snob, quella del pensiero unico e dalla puzza sotto il naso, si ritiene sempre e in ogni circostanza migliore e mostra di continuo odio viscerale verso gli avversari politici. Si ritiene cioè in pieno diritto di disprezzare con prosopopea, alterità e con la certezza di avere consensi e applausi dall'opinione pubblica. Dall'alto della sua superiorità morale e culturale, la sinistra politica non ha difficoltà a dileggiare i poveri elettori ogni volta che perde le elezioni. E ultimamente sta capitando davvero spesso. Se subisce una batosta elettorale è sempre e comunque perché gli elettori sono arretrati culturalmente, cafoni, ignoranti e bifolchi. Con le donne che osano essere loro avversarie politiche o fidanzate e mogli dei loro avversari politici, invece, l'antico insulto riemerge puntuale a ogni occasione utile. Contro di loro si scatena puntualmente la brutalità più immonda e sbandierata con cinico compiacimento. Con una viltà ciclopica, paragonabile solo alle incredibili dimensioni della loro mediocrità e stupidità.
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