Si sventola con la bandiera della Repubblica Sociale Italia durante la commissione consiliare in streaming, fioccano le polemiche nei confronti di Chiara Cercaci, consigliere comunale eletto in una lista civica a sostegno della maggioranza di centrodestra. L’opposizione insorge e chiede provvedimenti, oltre a pretendere dai colleghi una presa di posizione forte e antifascista. Anche il sindaco Massimo Bacci si dissocia.
"Mi dispiace se ho offeso la sensibilità di qualcuno che non è in linea con le mie idee – le parole di Chiara Cercaci, ma ero in commissione consiliare da casa mia, dallo studio di mio marito, per la precisione, con finestra aperta e tantissimo caldo che entrava. Stavo sudando e ho preso la prima cosa sotto mano per sventolarmi, il tappetino del mouse. Non intendevo inneggiare a nessuno, né propagandare nulla, è la prima cosa che ho trovato. È un oggetto che sta lì da tempo, stavo prendendo appunti e non ci ho badato. Qualcuno, però, che evito di definire per rispetto, ha approfittato per strumentalizzare tutto. Non ho mai offeso nessuno, mai mi sono intromessa in posizioni e azioni ideologiche di altri. Mai messo bocca su nulla, non mi permetto. Ma non possono venirmi a dire cosa devo tenere a casa mia, e quali oggetti devo usare per sventolarmi. Il simbolo littorio fa parte della nostra realtà italiana, ci sono palazzi ed edifici ovunque, è la nostra storia. Dobbiamo buttarli giù? Devo incendiare il tappetino del mouse? Non ci vedo nulla di male, insomma. Avevo semplicemente caldo. Ed ero a casa mia. Se qualcuno si è offeso, dunque, problemi suoi».
"La consigliera Chiara Cercaci – dice il sindaco Massimo Bacci – ha commesso un grave errore di cui si è resa immediatamente conto chiedendo scusa a tutti, in particolare ad una amministrazione Comunale che è distante anni luce da qualsiasi ideologia o regime totalitario che ha insanguinato l’Europa nel secolo scorso. Ho chiesto al presidente del Consiglio comunale di invitare tutti i consiglieri di mantenere sempre comportamenti, toni e linguaggi coerenti con i valori democratici che sono i principi su cui si fonda lo Statuto del Comune di Jesi".
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