ideologica possibile.
Vogliamo davvero evitare la deriva populista delle destre italiane? Vogliamo fare in modo che le bugie non prendano definitivamente il sopravvento? Che gente come Salvini non attacchi più il Ministero dell’Interno per un provvedimento che lui stesso aveva preso? Che gente come la Meloni non la butti sempre in caciara mettendo nella stessa frase vaccini e immigrati? Certo non saranno politici che hanno iniziato la propria vita a sinistra che potranno coprire il vuoto che c’è ormai da anni nella destra moderata e liberale. Al di là del merito e dei contenuti, è una questione di credibilità .
Quando si legge di ipotetiche svolte moderate dei vari Calenda e Renzi se da una parte non si può che essere soddisfatti che qualcosa si stia muovendo, dall’altra cresce forte la consapevolezza che non basta, non basterà mai. Perché il contrasto alla destra populista e sovranista non potrà mai nascere a tavolino attraverso alchimie politichesi o matrimoni d’interesse. Perché una destra diversa, per essere credibile di fronte all’elettorato, non può che nascere a destra. E non può che definirsi destra. Perché è impensabile un sistema politico che sopporti una voragine così grande da far diventare l’estremismo di destra attiguo al centro riformista. Da far diventare Salvini e Renzi compagni di banco e di merende.
È evidente: manca un pezzo. E quel pezzo si chiama destra liberale ed europea. Si chiama buona destra come scrive il collega Filippo Rossi sulle pagine virtuali dell'Huffington Post in un articolo che potete leggere integralmente cliccando qui
Vogliamo davvero evitare la deriva populista delle destre italiane? Vogliamo fare in modo che le bugie non prendano definitivamente il sopravvento? Che gente come Salvini non attacchi più il Ministero dell’Interno per un provvedimento che lui stesso aveva preso? Che gente come la Meloni non la butti sempre in caciara mettendo nella stessa frase vaccini e immigrati? Certo non saranno politici che hanno iniziato la propria vita a sinistra che potranno coprire il vuoto che c’è ormai da anni nella destra moderata e liberale. Al di là del merito e dei contenuti, è una questione di credibilità .
Quando si legge di ipotetiche svolte moderate dei vari Calenda e Renzi se da una parte non si può che essere soddisfatti che qualcosa si stia muovendo, dall’altra cresce forte la consapevolezza che non basta, non basterà mai. Perché il contrasto alla destra populista e sovranista non potrà mai nascere a tavolino attraverso alchimie politichesi o matrimoni d’interesse. Perché una destra diversa, per essere credibile di fronte all’elettorato, non può che nascere a destra. E non può che definirsi destra. Perché è impensabile un sistema politico che sopporti una voragine così grande da far diventare l’estremismo di destra attiguo al centro riformista. Da far diventare Salvini e Renzi compagni di banco e di merende.
È evidente: manca un pezzo. E quel pezzo si chiama destra liberale ed europea. Si chiama buona destra come scrive il collega Filippo Rossi sulle pagine virtuali dell'Huffington Post in un articolo che potete leggere integralmente cliccando qui
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