“La mailing list di un ateneo trasformata in un canale di propaganda politica - denuncia il presidente Preioni - con tanto di link diretto alla pagina per iscriversi alla ‘Scuola di politiche’ di Letta. Nessun malinteso o errore di invio: la docente era perfettamente consapevole di invitare i suoi studenti a partecipare a una iniziativa legata al segretario di un partito politico, al punto da scusarsi con chi eventualmente non si fosse riconosciuto nel pensiero del Pd. E a lasciare interdetti sono anche i toni con i quali la descrive: ‘Una delle poche scuole politiche (forse l’unica) che si rivolge a giovani studenti o giovani amministratori con lo scopo di offrire informazioni e occasioni di confronto su politica, istituzioni e politiche pubbliche’. Insomma, il trionfo del pensiero unico, ovviamente di centrosinistra”.
“Condanno fermamente questo episodio, che ritengo gravissimo - aggiunge il capogruppo di Fdi Paolo Bongioanni -, che ne segue un altro al quale ho assistito nella mia comunità pochi giorni fa e che arriva, guarda caso, sempre dalla stessa parte politica. La scuola ha il compito di formare gli studenti in modo indipendente e senza partigianerie che possano generare confusione nelle giovani menti che, invece, hanno bisogno di farsi una idea sulle istituzioni e sulla res publica senza che gli insegnanti diano preferenze ad un partito piuttosto che un altro. Una professoressa ha il compito di offrire agli studenti tutti gli elementi possibili e immaginabili per addivenire all'elaborazione di una loro concezione sulla politica che regola il Paese. Questo è il suo ruolo. Una concezione che deve tuttavia essere totalmente autonoma e slegata da qualsivoglia pressione esercitata, anche in maniera velata, sugli individui che andranno a comporre la società del domani e, in taluni casi, anche la prossima, futura classe politica.
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