"A quelli che sostengono che abbiamo elargito mance, rispondo che non abbiamo sprecato un solo euro. Noi abbiamo lavorato per la crescita".
Così in una intervista a Messaggero e Mattino il ministro della Difesa Guido Crosetto, parlando della manovra. Che ha avuto, oltre al problema dei tempi stretti, anche "quello di una classe dirigente nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica che va cambiata in profondità - spiega il ministro -. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse, se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l'alternativa. Il termine scade a fine gennaio. Di certo non è facile sostituire le burocrazie esistenti. Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell'Italia: ora ci vogliono 17 anni per realizzare un'opera pubblica, dovranno diventare 4 o 5 al massimo". Secondo Crosetto, il machete va usato "contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese".
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